viernes, 3 de octubre de 2008

Libros de texto: caros en Italia

TETTI di spesa per i libri di testo sforati in 7 casi su 10. Secondo un'indagine condotta da Repubblica.it su quasi 300 prime classi di liceo classico e scientifico, al rientro delle vacanze le famiglie italiane dovranno essere pronte a sborsare, dizionari esclusi, fino a 500 euro per accaparrarsi l'intera dotazione libraria che consentirà ai figli di studiare il prossimo anno. E nella malaugurata ipotesi in cui nessuno a casa abbia fatto il liceo classico e gli scaffali delle librerie domestiche fossero sprovviste di vocabolari di Greco, Latino, e Inglese/Francese/Tedesco/Spagnolo (un dizionario di Italiano ce l'hanno quasi tutti a casa), il budget può alzarsi fino a 750 euro. Una cifra che può sembrare pazzesca ma che, liste dei libri alla mano, è tutt'altro che fantascientifica: un dizionario di Greco o di Latino sfiora o supera i 100 euro.

Tambien en España

Lo scorso febbraio, per raffreddare il caro-libri che pesa annualmente sulle tasche degli italiani, il precedente esecutivo fissò tetti di spesa da non oltrepassare per tutti e cinque gli anni della scuola superiore. Ma, a quanto pare, rientrare nei limiti deve essere piuttosto complicato visto che l'attuale ministero guidato da Mariastella Gelmini ha lanciato l'operazione "trasparenza": un link dell'Aie (l'Associazione italiana editori) in cui le scuole possono spiegare alle famiglie perché non sono riuscite a rientrare entro i tetti fissati dalla norma. "L'area - spiega la nota ministeriale dello scorso 8 luglio - è destinata a raccogliere informazioni sulle motivazioni che hanno determinato, da parte di diverse classi, il superamento dei tetti di spesa per le adozioni dei libri di testo per l'anno scolastico 2008-2009".

Intanto, i librai lanciano una raccolta di firme per rendere detraibile fiscalmente la spesa per i libri di testo. "La spesa in testi scolastici per l'istruzione e la formazione dei giovani sostenuta oggi dalle famiglie - dichiara Paolo Pisanti, presidente dell'Ali (l'Associazione librai italiani) non va a beneficio solo dei propri figli, ma ha ricadute positive per l'intera collettività in termini di crescita culturale e sociale".

E nel question time di due giorni fa alla Camera il neoministro Gelmini è stata chiamata a rispondere sull'argomento. "Per l'anno scolastico 2008/2009 - ha risposto il ministro all'interrogazione del deputato dell'Udc, Rocco Buttiglione - abbiamo introdotto un tetto di spesa massima anche per la scuola secondaria sul prezzo di libri di testo adottati dalle scuole, e l'Aie si è impegnata a tenere i costi dei volumi sotto il limite dell'inflazione". Insomma, il problema c'è ma non si sa come risolverlo.

A fronte di un tetto di 320 euro per il primo anno del liceo classico, gli italiani ne spenderanno in media 355. Saranno quasi 330 gli euro che dovranno sborsare coloro che hanno iscritto i figli al primo anno dello scientifico. Mentre il ministero ne aveva preventivati 305. Le città più cara è risultata Palermo con 385 euro per i libri del primo anno del classico e 344 per lo scientifico. La più "parsimoniosa" sarà invece Milano: con 325 euro al classico e 317 allo scientifico. Ma nel 73 per cento dei casi esaminati la lista supera il tetto ministeriale e in 42 casi su 100 lo sforamento supera il 10 per cento. Basta dare un'occhiata ai numeri per comprendere che non è necessariamente il costo del singolo testo scolastico a determinare lo sforamento del tetto.

Spesso si assiste a interminabili liste con 20 e più libri. A Palermo, per entrare in possesso dei 23 libri di testo inseriti nella lista della prima M del liceo classico Umberto I occorrerà spendere quasi 497 euro. Al liceo classico Tasso di Roma i genitori dei ragazzini che frequenteranno la prima E dovranno rassegnarsi a spendere 37 euro per comprare ben due libri di Religione e quelli della prima G avranno l'onore di studiare sulla grammatica greca più cara: 57,8 euro. Due testi di Religione anche per gli alunni della prima G del liceo scientifico Einstein di Milano.

Ma non mancano gli esempi virtuosi. In prima C allo scientifico Leonardo Da Vinci di Milano, con soli 13 libri in elenco, si spenderanno appena 248 euro: 57 in meno del tetto di 305 euro. Stesso discorso per la prima A del liceo classico Lucrezio Caro di Roma, dove i genitori compreranno soltanto 12 libri e spenderanno 257 euro, 63 euro in meno dei 320 previsti. A vigilare affinché vengano rispettati i tetti fissati dal decreto ministeriale, fa sapere, il ministro Gelmini, dovrebbero essere i dirigenti scolastici che si dichiarano nell'impossibilità di operare. "Nel caso di superamento del tetto, quale criterio occorrerebbe seguire per rientrare entro i limiti? Quali testi fare cambiare o addirittura togliere dalla lista?". Ci sono, poi, i libri di testo delle classi intermedie (seconde, quarte e quinte) che non si possono cambiare "se non per un valido motivo".
(11 luglio 2008)

jueves, 2 de octubre de 2008

De la potencia al acto

¿De qué piensa que voy a hablar? ....
Si fuera un adolescente de los años 70 martirizado por la Metafísica de Aristóteles, diría que de Filosofía.

Pero si en cambio fuera un profesor, no viejo verde, pero sí saeteado por la necesidad de cambio, de adaptarse a nuevos planes de estudio y "bombardeado" por spam vendiéndole viagra, quizás pensaría que me van a ofrecer la pastillita azul.

Todo esto surge por un equivoco gracioso que ha surgido al intentar regresar a mi adolescencia cuando ponía título a un curso para la formación del profesorado universitario.

miércoles, 1 de octubre de 2008

Lai, lo, la, lo

La cacofonía de la life long learning aragonesa, me empieza a sonar a la canción de Kiko Veneno: volando voy (¿por qué sera?).
Hoy hemos tenido reunión de dos grupos de trabajo para intentar desarrollar dos aspectos que al Consejo le parecen fundamentales:
a) La elaboración del Censo que es un mandato de la L.E.P.A.

b) La elaboración de unas estrategias de difusión que:

b1) Den a conocer los programas de Aprendizaje Permanente que existen
b2) Inculquen en administración y administrados que El aprendizaje a lo largo de toda la vida es un derecho de todos los ciudadanos sin distinción de edad. "El futuro empieza hoy" No importa si se tienen 20, 30, 40, 50, 60, 70, 80. No importa si se es hombre o mujer. No importa si es un staff directivo o si es un desempleado. No importa si nació aquí o a dos mil kilómetros.

martes, 30 de septiembre de 2008

Competencias transversales

¿Cuánto miedo provoca la interdisciplinariedad? Trabajar con el otro nos pone en guardía, quizás por eso sólo nos parece fundamental lo "nuestro": aquella parcelita de conocimiento que aprendimos cuando nuestras neuronas estaban blandas para empaparse de todo lo nuevo.
Estas son las competencias transversales propuestas en el grado de Maestro pero podrían servir para cualquier grado.

(CT 1) Integrar las competencias de las diferentes materias, para orientar el Trabajo de Fin de Grado y poder aplicar los conocimientos a la práctica profesional.

(CT 2) Entender el aprendizaje como un hecho global, complejo y transcendente, diseñando, planificando, organizando y animando situaciones de aprendizaje.

(CT 3). Gestionar y autorregular la progresión de los aprendizajes adaptándose a nuevas situaciones e interrelacionando saberes para elaborar otros nuevos.

(CT 4). Atender a la singularidad de los diferentes contextos profesionales.

(CT 5). Implicar al alumnado en su aprendizaje y en su trabajo.

(CT 6). Trabajar en equipo siendo capaz de ejercer diferentes roles dentro del grupo.

(CT 7). Participar en la gestión institucional y la relación con su entorno social.

(CT 8). Informar e implicar a la sociedad en los fines de la institución.

(CT 9). Utilizar y aplicar las Tecnologías de la Información y la Comunicación (TIC), para aprender, comunicarse y compartir conocimientos en diferentes contextos.

(CT 10). Desarrollar la capacidad de comunicar, para enseñar en la propia lengua, y en otra u otras lenguas europeas.

(CT 11) Afrontar los deberes y los dilemas éticos de la profesión.

(CT 12). Organizar lo propia formación continua y motivar la mejora de la calidad.

(CT 13). Investigar sobre la propia práctica, introduciendo propuestas de innovación encaminadas a la mejora y generando ideas nuevas.

(CT 14). Buscar, gestionar, procesar, analizar y comunicar la información de manera eficaz, crítica y creativa.

lunes, 29 de septiembre de 2008

Respuesta a los comentarios de la semana pasada

Hoy iba a poner una entrada de las que tengo en la reserva pero la lectura de los comentarios de Otra vez y Primer día de clase, me obligan a puntualizar sobre los descontentos que muestran:

A Anónimo de Otra vez debo indicarle que el comportamiento de ese joven no hay que justificarlo sino intentar explicarse porque pasó para que no se repita otra vez el próximo año.

En todos los comentarios que he leído, se muestra un malestar por no recibir un trato digno en las relaciones profesor -alumnos, por no tener un profesorado acorde con la importante misión que se les encomienda, por utilizar los medios tecnológicos como si fueran los "mismos perros con distintos collares".

Lo que deduzco es que la figura del profesorado con su formación y con su actitud es importantísima en cualquier nivel educativo: infantil, primaria, secundaria y universidad, especialmente, en estos dos últimos donde la formación pedagógica es menos valorada.

Acabamos de redactar la Memoria de verificación (Plan de estudios) para los maestros de Educación Infantil y de Educación Primaria y debemos comenzar a elaborar el Máster para el Profesorado de Educación Secundaria y lo que siempre se pregunta es "¿qué hay de lo mío?" y se reivindica la representatividad de "nuestra área disciplinar". Menos mal que esto sólo es el aspecto formativo y todo se resuelve con una actitud positiva llena de vocación fomentada por la Administración.;-)

Los comentarios también hablan de la utilización de las nuevas tecnologías pero creo que la frase de que todo aquello que se puede hacer con pizarra no conviene hacerlo con una tecnología más compleja, la decía yo hace unos 20 años cuando explicaba el cono de Dale.