domingo, 20 de mayo de 2018

Aprendizaje colaborativo_Bergamo_grupo C


La semana pasada estuve haciendo una visita docente en la Università degli Studi di Bergamo. Una de las sesiones era un taller, una clase práctica en la asignatura de Laboratorio ordinamentale di didattica II  de la profesora Cristina Casaschi en la que pusimos en acción la técnica denominada PUZZLE con un grupo de estudiantes de segundo año de Scienze della Formazione Primaria en la que trabajaron el artículo COMUNITÀ VIRTUALI PER L’APPRENDIMENTO E NUOVE TENCOLOGIE de Stefania Manca – Luigi Sarti.
Este segundo trabajo corresponde al grupo compuesto por, Lavoro eseguito da:

GRUPPO C
CARLOTTA SCANDELLA 1047388
SARA SPREAFICO 1044972
MARTINA PASINI 1048412
VALENTINA PIANTONI 1045771


11\05\2018

Lavoro cooperativo di gruppo sull’articolo: “Comunità virtuali per l’apprendimento e nuove tecnologie

INTRODUZIONE

Nella parte introduttiva dell’articolo “Comunità virtuali per l’apprendimento e nuove tecnologie” vengono confrontati due tipi di approcci per l’apprendimento: il primo è il cosiddetto modello tradizionale del trasferimento di conoscenza, per cui l’apprendimento significa esibizione di conoscenze misurabili, oggettive e universali; il secondo paradigma invece è il modello delle comunità di apprendimento, secondo cui non ci si basa più sul trasferimento di saperi ma sull’apprendimento situato.
È proprio questo secondo approccio, ovvero quello di matrice costruttivista, che si sta imponendo sempre più.
In questo caso studiare in gruppo è più favorevole che farlo singolarmente, in quanto il supporto interviene nella zona di sviluppo prossimale del singolo.
Vengono presentate diverse comunità di apprendimento:

1.      Communities of Learners
2.      Knowledge Building communities
3.      Learning communities
4.      Communities of inquiry
Partendo dal concetto di istruzione “ancorata” vengono ridisegnati i contesti di apprendimento strettamente legati alle realtà in cui gli studenti sono coinvolti in maniera attiva.
Sull’approccio costruttivista si sono innestati anche gli sviluppi tecnologici degli ultimi anni, andando a fondare le cosiddette Computer supported collaborative learning, il cui obiettivo è quello di superare i limiti di un apprendimento “hic et nunc”, propri dell’aula scolastica, per ancorare l’apprendimento a contesti culturali e sociali più ampi e diversificati.
Un ulteriore proposta che emerge è la Comunità di pratica che enfatizza il processo dialogico all’interno del processo di apprendimento attraverso la reificazione e la partecipazione dei membri del gruppo.
COMUNITÀ VIRTUALI PER L’APPRENDIMENTO E COMUNITÀ DI PRATICA
Le comunità di pratica sono una “messa in condivisone” di conoscenze e di abilità. Nelle comunità di pratica non esiste nulla che è proprio solo di un membro singolo, ma è una messa in condivisione nel gruppo: i concetti \ le conoscenze appartengono a tutti; per questo si parla di comunità. Queste conoscenze vengono utilizzate per risolvere problemi veri e propri che nascono all’interno della comunità stessa e non problemi ipotetici. In questo modo si acquisiscono competenze spendibili nella dimensione pratica, dell’agire e del fare. Dunque, si passa dalla conoscenza (propria e altrui) alla competenza. Applicando e apprendendo contemporaneamente si arricchisce sia la propria identità che il proprio apprendimento. È come se si partisse da una posizione marginale, ma attraverso la condivisone delle proprio idee e ricevendo conoscenze dagli altri membri, ci si avvicina al centro della comunità con un bagaglio completo.
LE ESIGENZE CHE EMERGONO E LE FUNZIONI CHE LE POSSONO SODDISFARE: la comunicazione, la produzione, la memoria, i ruoli di identità, il monitoraggio, la valutazione
La comunità virtuale vive grazie ai servizi della piattaforma telematica. Essa definisce i flussi comunicativi e le modalità di produzione. La tecnologia che fa da supporto per la collaborazione è diversa da quella collaborativa perché la prima fa da supporto per le interazioni e gli scambi comunicativi ma non orienta le attività; mentre la seconda è finalizzata alla creazione di nuovi modi comuni di vedere, agire e conoscere. Le esigenze per la comunità virtuale sono divise per categorie:
1.       Comunicazione
2.       Produzione 
3.       Memoria 
4.       Ruoli e identità
5.       Valutazione
Da queste esigenze, emergono le funzionalità e l’usabilità della piattaforma telematica, che devono tener conto sia degli aspetti funzionali in quanto tali (che cosa posso fare?), sia delle modalità e delle politiche d’interazione (come lo posso fare?).
COMUNICAZIONE
Un sistema di supporto dovrebbe offrire uno spazio dinamico per permettere la discussione e la cooperazione per argomenti, fasi progettuali, obiettivi educativi, ecc. Devono in prima istanza essere garantite: modalità di comunicazione basate su testo sia asincrone (bulletin board) che sincrone (chat); modalità di comunicazione basati su audio (audio-conferecing), video (desktop conferencing), video conferenza, grafica computerizzata (MOO/MUD vedi sotto) o help desk che fornisca ai partecipanti supporto sia sui temi tecnologici che sugli aspetti comunicativi.
Alcune funzionalità non indispensabili ma molto utili sono: possibilità di Instan Messaging e opportunità di indicare, mentre si scrive un messaggio, se si tratta di una domanda, affermazione o informazioni di servizio; modalità di organizzazione e rappresentazione dei messaggi che consente di rileggere ed evidenziare le frasi salienti e possibilità di registrare e ritrasmettere e sessioni sincroniche
PRODUZIONE
È necessario poter organizzare il gruppo collaborativo attraverso l’insieme di strumenti che facilitano il processo e che migliorino l’interazione tra i vari membri del gruppo. Questi strumenti sono: lo spazio di produzione cooperativa sincronica (lavagna condivisa, database); il controllo della versione e sincronizzazione; gli strumenti utilizzati per la pianificazione e gestioni progettuali (calendari con attività), e quelli di supporto per il braistorming; i dispositivi che permettono l’integrazione con il mondo internet e la gestione dell’attenzione. 
LA MEMORIA
Vi è la necessità di costruire un corpus di documenti, formato da storie, esperienze, …  la memoria è costruito dai contributi dei membri del gruppo, opportunamente integrati da contributi esterni.
La memoria deve garantire l’integrazione con gli strumenti utilizzati dai membri del gruppo; la reperibilità e facilità di ricerca degli elementi; l’integrazione col mondo Internet (dovrà quindi esser possibile attingere ai vari data base); la gestione di dati multimediali (devono essere accessibili filmati, immagini); meccanismi di organizzazione e di classificazione dei documenti; strumenti per la realizzazione e la fruizione di glossari e ontologie e strumenti di FAQ, ovvero di testi che possano rispondere a domande da parte di partecipanti stranieri.
La memoria deve mettere a disposizione documenti che possano essere inseriti nell’ambito della comunicazione, cioè ci deve essere la possibilità di discuterli o confrontarli.
I RUOLI E L’IDENTITA’
I partecipanti all’interno di un gruppo ricoprono un preciso ruolo e questo facilita l’integrazione sociale. È quindi fondamentale valorizzare le identità dei singoli e il senso di appartenenza.
È quindi necessario che ogni partecipante definisca e pubblichi una scheda di presentazione di sé. Soprattutto in situazioni virtuali dove ci si incontra raramente (o per niente) strumenti di questo tipo consentono di ridurre la distanza “sociale”.
Oltre a ciò deve essere immediato risalire al profilo dell’autore di un messaggio o di un documento. Oltre al nome e al cognome è quindi necessario che ogni partecipante sia identificato anche con una foto.
Deve esserci un amministratore della comunità che conferisce ai singoli partecipanti o a sotto-gruppi i diritti di accesso. Questi diritti di accesso possono subire variazioni. Più un soggetto partecipa più ha accesso al gruppo. Legato a quest’ultimo aspetto, ogni partecipante può raggiungere un certo gradi di reputazione ed autorevolezza
IL MONITORIAGGIO E LA VALUTAZIONE
È importante effettuare una valutazione e un monitoraggio sia a livello individuale che collettivo. La valutazione ha carattere progressivo e costante, cioè si estende lungo tutto il processo di apprendimento. È importante la valutazione tra pari e dell’auto-valutazione come forme di responsabilizzazione e momenti essenziali per la costruzione del proprio percorso di apprendimento.
Per facilitare ciò bisognerebbe mettere a disposizione strumenti per determinare chi partecipa attivamente, cioè chi accede al sistema e ai documenti a disposizione. In quest’ambito sono possibili due prospettive: prendere in considerazione un determinato partecipante e ricostruire le sue attività; fermare l’attenzione su un processo o un documento condiviso e rilevare come i partecipanti hanno contribuito nel tempo.
Altri strumenti utili per la valutazione sono il questionario, la valutazione tra pari, ad esempio la possibilità di valutare la qualità dei messaggi degli altri e il diario di bordo, quindi dei documenti che vengono costruiti da più partecipanti.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Al termine di quest’analisi delle esigenze e delle funzionalità connesse alle comunità virtuali, possiamo trarre alcune conclusioni: da un punto di vista metodologico rispetto ad un paradigma di didattica trasmissiva, che privilegia l’interazione studente-docente, dovrebbe essere preferito un modello costruttivista, dove il fuoco sia posto prevalentemente sul rapporto collaborativo tra pari, e l’apprendimento individuale non sia solo migliorato dalla partecipazione ad un gruppo, ma sia il gruppo stesso ad imparare, dove ogni membro del gruppo offra opportunità di arricchimento a tutti i membri. Possiamo fare in oltre altre considerazioni rispetto al ruolo del computer, e più in generale degli strumenti a supporto della didattica. Il computer, per esempio, non deve limitarsi alla sola presentazione automatizzata di informazioni fattuali, ma dovrebbe consentire la collaborazione e la costruzione della conoscenza che non potrebbero aver luogo senza mezzi di comunicazione in rete e strumenti software per lo sviluppo della comprensione di gruppo. Il computer infatti, può, oltre che gestire la complessità delle discussioni molti-a-molti, offrendo la possibilità di configurarle secondo prospettive multiple, superare i limiti della memoria umana a breve termine attraverso il supporto fornito dal testo scritto nella generazione e condivisione di documenti.
Da un punto di vista più operativo, un aspetto significativo è costituito dai requisiti di flessibilità della piattaforma telematica. Ne deriva l’esigenza di disporre di ambienti il più possibile flessibili e configurabili, che consentano attività e modalità di interazione ed apprendimento basate su approcci educativi differenziati.    Sarebbe cioè utile poter pianificare le attività secondo modelli precostituiti e tuttavia non “cablati” e immodificabili nel sistema.
Concludendo possiamo affermare che il settore delle comunità virtuali per l’apprendimento richiede ancora molto lavoro di ricerca in campo teorico, metodologico, pedagogico e tecnologico.

GRUPPO C

CARLOTTA SCANDELLA 1047388
SARA SPREAFICO 1044972
MARTINA PASINI 1048412
VALENTINA PIANTONI 1045771



No hay comentarios: